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Mobilitazione per salvare il Gran Caffè San Marco

Il locale storico fiorentino rischia di chiudere sotto il peso della crisi Covid. Ma ora sembrano aprirsi possibili scenari positivi

L’epidemia di Covid-19 rischia di essere una scure letale per il patrimonio unico di locali storici che costellano le città e il territorio della Toscana messi a dura prova dall’assenza di clienti e da uscite che spesso ormai superano le entrate in cassa. Lo ha già raccontato a QUInews Firenze Gualserio Zamperini che dal 1984 è amministratore del Gran Caffè San Marco, il secondo locale storico di Firenze e uno dei più noti in Toscana, che per colpa del Covid rischia di dover mandare a casa 30 dipendenti, alcuni già in cassa integrazione e di chiudere per sempre. Ma la mobilitazione per evitare il vuoto dietro al bandone è già scattata. 

"Questa zona di Firenze è ormai da dieci anni un grande snodo di traffico e di autobus e niente altro. Come si può vedere in via Cavour ci sono undici locali sfitti", ha detto Zamperini. 

"Detto questo - ha aggiunto Zamperini - questa mattina abbiamo avuto un incontro con il sindao che domani proseguirà con altri assessori in Palazzo Vecchio. Quello che ha promesso il sindaco è di mettere della piante sulla via Cavour e fare un mercato settimanale chiudendo completamente via Cavour e piazza San Marco al traffico. In più chi viene in piazza San Marco e via Cavour e dimostrerà che ha fatto acquisti in queste zone non pagherà il parcheggio e non pagherà la multa di ingresso".

La speranza ora è che il Gran Caffè San Marco, peraltro di recente ristrutturato e tirato a lucido, possa restare dov’è e diventare il simbolo dei locali storici che resistono alla crisi scatenata dal Covid.