Lavoro

Mobilità al Maggio, il balletto dei sindacati

La Uil si dice favorevole, Cisl chiede un incontro, Cgil e Fials critiche sulla procedura di mobilità a fini di ricollocamento per trenta lavoratori

Per quanto riguarda la mobilità e il successivo collocamento in Ales per 30 lavoratori del teatro del Maggio musicale fiorentino, la Uil si dice "non siamo contraria, anzi ad oggi è l'unica via per salvare i posti di lavoro - commenta Nicola Lisanti - Non si può fare diversamente perché la legge impone questa procedura". 

La Cisl, con Angelo Betti, "chiede un incontro, da fare presto e con spirito costruttivo, puntando a trovare una soluzione condivisa: ci auguriamo che stavolta la direzione del teatro ascolti quello che abbiamo da dire, piuttosto che commettere l'errore della volta scorsa, quando scelse di tirare dritto da sola, andando incontro alla bocciatura della Consulta", dice Betti. 

Cristina Pierattini della Cgil è più dura: "Quella annunciata dal sovrintendente Bianchi sarebbe la terza procedura in quattro anni - attacca - Tutto ciò senza conseguire alcun risultato utile, come dimostra questa nuova riduzione del personale, annunciata da chi porta la piena responsabilità del fallimento della precedente: 49 licenziamenti e 28 condanne di reintegra su 29 ricorsi". 

Chiusura totale arriva dalla Fials: "Al di fuori di ogni correttezza, Bianchi ha parlato alla stampa prima che con le sue controparti sindacali - accusa Enrico Sciarra - e questo lo qualifica già come interlocutore senza alcuna credibilità, credibilità che comunque ha già perso da tempo. Quanto a questa procedura di mobilità per circa 30 addetti e sul ''Maggio fuori pericolo'' ad ora abbiamo sentito solo minacce e annunci spot".