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Microchirurgia per operare una bimba con paralisi cerebrale

L'innovativo intervento al Santa Maria Nuova con una tecnica che consiste nell’indebolire le fibre nervose motorie dei nervi e recuperare l’attività

Una giovane paziente affetta da una paralisi cerebrale infantile è stata sottoposta ad un complesso intervento chirurgico presso l’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze. La paralisi aveva provocato una emiplegia spastica, rendendo inutilizzabile l’arto superiore e la mano a causa dell’importante deformità.

L’intervento è stato condotto da Laura Martini, chirurgo della mano dell’Azienda Toscana Centro che da anni fa parte di una rete nazionale e internazionale di chirurghi dedicati al trattamento della spasticità. Tale rete è coordinata da Caroline Leclercq, presidente dell’Institut de la Main di Parigi e fra i massimi esperti a livello mondiale per il trattamento di questa patologia. Hanno fatto parte dell’equipe chirurgica anche Andrea Vitali, direttore della Struttura di Chirurgia della mano del Palagi, in collaborazione con il gruppo italiano spasticità e tetraplegia, di cui fanno parte Paolo Panciera, responsabile del Servizio di Chirurgia della mano e della Spasticità dell’Ospedale Villa Salus di Mestre/Venezia e Antonio Azzarà, direttore della Struttura complessa di Chirurgia della Mano e microchirurgia di Terni.

L’intervento chirurgico è stato effettuato con una tecnica innovativa, neurectomia iperselettiva, che consiste nell’indebolire (con strumenti microchirurgici) le fibre nervose motorie dei nervi dell’arto superiore che mantengono il muscolo spastico in situazione di ipercontrazione o ipertono. Non corregge la deformità, ma ha l’obiettivo di recuperare l’attività funzionale e permettere l’utilizzo più appropriato dell’arto superiore. Può associarsi o sostituirsi alle tecniche tradizionali che si limitavano a ridurre le rigidità posturali più gravi. In quest’ottica, le indicazioni chirurgiche sono limitate a circa il 20% dei casi.

All’interno della Struttura di Chirurgia della Mano del Palagi, di cui fanno parte anche i dr. Giancarlo Caruso e Lorenzo Preziuso, è attivo da circa 8 anni un servizio multidisciplinare di neuro-ortopedia per il trattamento della spasticità dell'arto superiore nell'età pediatrica, negli adulti che hanno subito un ictus o che sono stati vittime di gravi traumi cranici. Il trattamento chirurgico viene integrato con le infiltrazioni di tossina botulinica e con il trattamento fisioterapico.

Quest'attività neuro-ortopedica per l’arto superiore è unica in tutta la Toscana e si integra in collaborazione con l’ortopedia pediatrica di Prato e del Meyer.