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La sanità toscana salva un rene a bimba di un anno

Un'operazione coordinata fra l'ospedale Meyer e quello di Careggi ha salvato la piccola paziente affetta da una rara patologia

Un intervento coordinato dal “Centro interaziendale di innovazione e ricerca in campo urologico” in tandem tra Meyer e Careggi, ha permesso di preservare il rene di una paziente di appena un anno. L'intervento è riuscito e la piccola ora è tornata a casa e sta bene.

Gli urologi del pediatrico fiorentino si sono accorti che la bambina era affetta da una rara forma di calcolosi determinata su base genetica. La sua malattia aveva determinato la formazione di un calcolo di grandi dimensioni costituito da un materiale, la cistina, particolarmente duro e resistente.

"In un caso come questo - ha detto Lorenzo Masieri, associato di Urologia dell’Università di Firenze e coordinatore del Centro interaziendale, che comprende il Meyer e Careggi - la piccola paziente rischiava di andare incontro a infezioni ricorrenti e sofferenza renale che avrebbero potuto comportare la perdita di uno o di entrambi i reni". Impossibile procedere per via endoscopica, l'opzione meno invasiva. Di qui la decisione di sottoporre la piccola a un intervento di litotrissia percutanea, un trattamento chirurgico che consente di accedere alla cavità renale passando dal fianco: con gli appositi strumenti, è poi possibile frantumare e asportare il calcolo. "Si tratta di un trattamento di solito riservato agli adulti e ai bambini più grandi - è stato spiegato -, ma era l'unica strada in grado di risolvere il quadro senza provocare ulteriori danni".

A far parte dell'equipe chirurgica è stato chiamato Alfonso Crisci, un’eccellenza per quanto riguarda la calcolosi, ricercatore di Urologia dell’Ateneo fiorentino e membro dell’Unità di Urologia di Careggi.