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Memoria, inaugurato il Largo Vincenzo Giudice

Una targa è stata posizionata sullo slargo alla Fortezza dedicato al maresciallo maggiore della guardia di finanza, medaglia d’oro al valor militare

Si è svolta stamani la cerimonia di intitolazione dello slargo all’incrocio fra via Valfonda e viale Strozzi a Vincenzo Giudice, maresciallo maggiore della guardia di finanza, medaglia d’oro al valor militare.

Vincenzo Giudice il 16 Settembre 1944, tentò di impedire un eccidio di civili, tra cui la moglie e i due figli, oggetto della rappresaglia nazifascista. Comandante della Sezione di Marina di Carrara, accorse a Bergiola, piccola frazione del comune apuano, dove i nazifascisti stavano rastrellando gli abitanti secondo uno schema che ripetutamente portò morte e distruzione sull’appennino tosco-emiliano nel 1944. Presentatosi al comandante tedesco, sostenne con forza che quei civili inermi non potevano costituire alcuna minaccia, ma, constatata l’irremovibilità del suo interlocutore, si offrì in cambio degli ostaggi. Di fronte all’obiezione secondo cui le leggi di guerra non consentivano di esercitare la rappresaglia nei confronti di un militare, non esitò a togliersi la divisa, offrendo il petto e venendo ucciso prima dei 71 civili, in gran parte donne e bambini.

Vincenzo Giudice, originario di Eboli, aveva prestato servizio a Firenze e qui, nel 1922, aveva sposato la fiorentina Margherita Gambaccini. A Firenze era anche nata la sua primogenita, Maria, mentre il figlio Marcello era nato a Viareggio.

La targa è stata scoperta dal sindaco, Dario Nardella e dal comandante generale Giuseppe Zafarana. Alla cerimonia sono intervenuti il presidente Eugenio Giani, il prefetto Alessandra Guidi, i comandanti della finanza Sebastiano Galdino, e Pietro Tornabene.