Attualità

Mano tesa alle vittime di tutti i reati

Dopo Torino è Firenze la seconda città italiana ad attivare la rete Dafne per garantire assistenza a chi subisce un torto o un delitto

La rete Dafne di Firenze aprirà il 23 gennaio e sarà composta da quindici operatori tra avvocati, psicologi, psichiatri e mediatori incaricati di assistere le vittime di reato di ogni età, nazionalità, etnia, religione. Il nuovo servizio è stato attivato in attuazione della direttiva europea 29/2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. 

Il progetto è nato dalla Rete Dafne e dall'associazione Aleteia ed è sostenuto dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. 

Il progetto è stato presentato in Palagio di Parte Guelfa alla presenza della presidente del tribunale di Firenze Marilena Rizzo, del procuratore capo Giuseppe Creazzo, del direttore dell'Asl Toscana centro Emanuele Gori, del presidente dell'associazione Aletelia Simone Stefani e del presidente di Rete dafne Torino Marcello Maddalena.

Il servizio è rivolto a tutte le vittime di reato, "di ogni reato", come hanno spiegato il giudice Marco Bouchard e l'assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro nel corso della presentazione. Durante la formazione gli operatori hanno incontrato anche Manlio Milani, uno dei sopravvissuti della strage di Piazza della Loggia.

La rete dovrà assicurare "un aiuto concreto alla vulnerabilità in cui si trovano le vittime, dovrà aiutarle a superare il rischio di vittimizzazione e dare risposte individualizzate".