Ci sono voluti quesi due mesi di lavoro, ma alla fine la relazione commissionata dal cda di Publiacqua su quanto avvenuto nella notte del 25 maggio è arrivata sul tavolo dei magistrati. Il contenuto non è stato però rivelato pubblicamente né dal gestore idrico né dai pm, e trapelano solo indiscrezioni.
I quotidiani locali sono però concordi su un punto: il pool di esperti in geologia, ingegneria idraulica e civile incaricato dal gestore idrico avrebbe smentito la tesi - sostenuta inizialmente dal Comune nel "j'accuse" contro Publiacqua - dell'errore umano, e cioè che il primo intervento dei tecnici nella notte (poco dopo le 24) abbia portato ad omissioni o sottovalutazioni, o peggio una manovra sbagliata.
Più difficile capire, in base alle informazioni che circolano, quale sia la causa che Publiacqua individua come origine del collasso della strada e dello "spanciamento" della spalletta. Il documento farebbe riferimento ad un generico dissesto idrogeologico, in un degrado ambientale magari con più cause e originato da un lento scivolamento della collina verso l'Arno.
Una versione che, è evidente, scarica dall'intera responsabilità Publiacqua in quella notte per coinvolgere invece altri enti ed un arco temporale ben più ampio. Starà ora alla procura valutare la congruenza e credibilità del dossier, anche alla luce degli accertamenti che in modo indipendente che il pm titolare dell'inchiesta Gianni Tei ha commissionato.