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Lo spettacolare passaggio del Sole nello gnomone

Si rinnova l'appuntamento astronomico più atteso in Duomo con i raggi del Sole in transito attraverso la cupola di Brunelleschi

La chiamano trappola per il Sole e in effetti di questo, in un certo senso, si tratta. E' lo gnomone della cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cui paternità è stata ormai attribuita con certezza a Paolo Dal Pozzo Toscanelli, ribattezzato non a caso 'novello Tolomeo'. Fu lui, matematico, medico, astrologo e astronomo a progettarlo nel 1475. In realtà le sue opere matematiche e astronomiche sono andate quasi tutte perdute, ma resta un manoscritto custodito nella Biblioteca Nazionale di Firenze. 

La 'passeggiata' del Sole in Duomo sarà visibile nei giorni 7, 12, 21, 27 e 28 giugno, dalle ore 12.30 alle 13.30, nella cappella della Croce, a sinistra dell’Altare Maggiore. Il 27 giugno la spiegazione sarà fatta solo in lingua inglese. L'iniziativa si svolgerà anche in presenza di cielo coperto, a ingresso gratuito e fino a esaurimento dei posti. A organizzarlo è l'Opera di Santa Maria del Fiore e il Comitato per la Divulgazione dell’Astronomia.

E' dagli inizi del 1500 che lo gnomone del Duomo funziona regolarmente. Da allora, per la preoccupazione di eventuali cedimenti della Cupola del Brunelleschi, si iniziò a utilizzarlo impropriamente per monitorare la stabilità della chiesa. Solo tre secoli dopo, nel 1754, il gesuita Leonardo Ximenes, lo riportò alla sua funzione originale. 

Nello specifico, il foro gnomonico è stato realizzato con una tavoletta di bronzo, detta la bronzina, munita di un'apertura centrale di 4 centimetri di diametro e posta orizzontalmente all'interno della finestra meridionale del tamburo della Cupola, a 90 metri di altezza dal pavimento. Da quell'altezza, appunto, i raggi del Sole che attraversano il foro colpiscono il pavimento della chiesa solo tra la fine di maggio e la fine di luglio, per pochi minuti intorno a mezzogiorno. 

Una curiosità che esula dallo gnomone ma che riguarda Paolo Dal Pozzo Toscanelli:  sembra, ma non è stato dimostrato, che sia in parte suo il merito dell’impresa di Colombo.