Il museo degli innocenti di Firenze, fondato nel 1419 dal mercante pratese Francesco Datini su progetto di Filippo Brunelleschi, è stato il primo esempio della storia di accoglienza e di tutela dell’infanzia abbandonata.
Completamente riallestito dopo cinque anni di lavori finanziati dalla Regione Toscana, non ha fatto in tempo ad essere inaugurato, il 24 giugno scorso, che è arrivato il primo riconoscimento: il premio dello Smau, la fiera dell’innovazione e del digitale della Fortezza da Basso dove la Regione Toscana ha presentato, nello spazio di Toscana Technologica, dieci start up e spin off.
Il percorso museale degli Innocenti si sviluppo intorno al tema dell’accoglienza unendo arte, architettura, storia dell’infanzia e impegno per la tutela e i diritti dei minori. Disposto su tre livelli e dotato di laboratori, sala convegni e bookshop, racconta la storia dell’istituto attraverso opere d’arte di Botticelli. Ghiarlandaio, della Robbia e altri grandi artisti, l’evoluzione architettonica dell’edificio e le biografie dei nocentini, i bambini lasciati nella ruota.
In esposizione anche 140 segni di riconoscimento lasciati dalla madri nella fasce: mezzi bottoni, nastri, pezzi di stoffa, immagini sacre. Tracce minuscole e struggenti di amori spezzati.