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"Lo sgombero dei migranti sarebbe un errore"

Il capogruppo di Firenze Riparte a Sinistra Tommaso Grassi contro l'ipotesi di sgomberare l'edificio occupato in via Spaventa

Tommaso Grassi

Nuovo incontro per discutere della situazione dei migranti che pochi giorni dopo lo spaventoso incendio nel capannone dell'ex Aiazzone all'Osmannoro occuparono l'edificio di proprietà dei gesuiti in via Spaventa. Dopo la riunione il capogruppo in Consiglio comunale di Firenze Riparte a Sinistra Tommaso Grassi ha detto di volersi unire "al coro che stamani ha sottolineato l'assenza di un dialogo e una interlocuzione del Comune di Firenze con quanto accade sul territorio, con chi da anni chiede di individuare insieme una soluzione definitiva e non proposte tampone temporanee. Se possiamo capire, senza condividere, che il dialogo con alcune realtà sia difficile, non parlare e interloquire con nessuno soggetto che opera dal punto di vista sociale, sanitario, educativo e umanitario nelle situazioni di marginalità ci pare assai grave."

"Sarebbe grave - ha aggiunto Grassi - che quel luogo venisse sgomberato sfruttando il periodo estivo e la città vuota: sarebbe ancora più grave se venisse fatto senza aver proposto alternative e soluzioni valide. Abbiamo già visto in queste ore scene di sgomberi di realtà avanzate di accoglienza a Bologna in cui operazioni di polizia sono state agevolate dalle istituzioni e non vorremmo si ripetessero anche qui a Firenze."

Grassi ha espresso quindi "pieno sostegno alla rivendicazione di un modello diverso di accoglienza che sappia considerare l'afflusso dei migranti non più come una emergenza a cui dare risposte emergenziali, pensando che il fenomeno col tempo possa sparire o ridursi numericamente. È proprio questo modo di affrontare il tema che porta a situazioni di tensione con la cittadinanza e sarebbe necessario che in Toscana, a Firenze le risposte venissero monitorate nei risultati e venissero creati standard di qualità e operative che diano dignità alle persone e evitino un inutile sperpero di denaro". 

Da qui la richiesta "al Comune di accettare gli incontri richiesti da MEDU e dalle altre associazioni che operano nell'occupazione di via Spaventa e rilanciamo la proposta di costruire un tavolo con le associazioni, i movimenti e chi vuol provare a trovare soluzioni prima di qualsiasi sgombero o azione di forza. Lo sgombero senza alternative non è una soluzione: lo vediamo ogni giorno, l'ultimo in Via Luca Giordano, che sgomberato un palazzo le persone non scompaiono ma rioccuperanno soltanto un po' più lontano. Rincorrere la marginalità da un luogo all'altro: è questa l'unica soluzione che Firenze intende offrire? Ci pare, sinceramente, inaccettabile".