Attualità

Una corona col Giglio per la Liberazione

Il 25 Aprile fiorentino si è dipanato in occasioni ufficiali che al ricordo storico hanno unito il richiamo all'attualità dei valori di libertà

"Ricordiamo e onoriamo il sacrificio di chi ci ha permesso di essere liberi, raccontiamo ai più giovani ciò che è stato e coinvolgiamoli per portare avanti i valori della Resistenza: coraggio, passione, amore per il proprio Paese": parola del sindaco di Firenze Dario Nardella nel giorno della Festa della Liberazione che in città si è dipanata tra occasioni ufficiali che hanno unito al ricordo storico il richiamo all'attualità dei valori di libertà.

Stamani al cerimonia in piazza dell'Unità d'Italia con le autorità - tra gli altri col sindaco anche il presidente della Regione Eugenio Giani - e senza pubblico, nel rispetto delle normative anti Covid-19, ha visto la deposizione della corona d'alloro col Giglio fiorentino al monumento ai caduti di tutte le guerre da parte di due agenti di polizia municipale in alta uniforme. Poi la cerimonia in diretta streaming dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. 

Ancora, occasione di memoria e raccoglimento al Sacrario di Campo di Marte, allo stadio Franchi, dove insieme all’assessore alla cultura della memoria Alessandro Martini, al presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, alla consigliera comunale Mimma Dardano, alla presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni e a Giancarlo Antognoni in rappresentanza di Acf Fiorentina il sindaco Nardella ha partecipato alla cerimonia di deposizione di una corona per ricordare la fucilazione allo stadio del Campo di Marte, avvenuta il 22 marzo del 1944, di cinque giovani di Vicchio di Mugello condannati a morte dal tribunale fascista e insigniti di medaglia d’oro al valor civile.

"Il 25 aprile rimane per tutti noi una data nella quale ritroviamo, riscopriamo un senso di identità e di memoria per tutto il Paese", ha detto Nardella. "Questo 25 aprile, che risente ancora dei pesanti sacrifici del Covid - sono le parole del sindaco - abbiamo deciso comunque di realizzarlo con tutte le precauzioni e anche proporre dei luoghi nuovi, che legano Firenze alla lotta contro il nazifascismo". Nardella ha poi voluto ricordare con orgoglio "che la nostra città si è liberata da sola: gli alleati, che furono preziosissimi, l'11 agosto arrivarono a Firenze quando la città era già liberata".