Arte

Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti

A Palazzo Pitti una mostra celebra il genio collezionistico del figlio del Granduca Cosimo II. Dal 7 novembre al 25 febbraio.

Grazie alla mostra "Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti", il museo degli argenti di Palazzo Pitti si trasforma, ancora più di quanto non sia già normalmente, in una wunderkammern, una stanza delle meraviglie che racchiude capolavori che vanno dalla pittura alla scultura, dalla numismatica all'oreficeria. Tali e tante erano le passioni artistiche di Leopoldo dei Medici, che aveva dedicato gran parte della sua vita a raccogliere capolavori in giro per il mondo per racchiuderli, fortuna nostra, tra le pareti di Palazzo Pitti.

Uomo di grande cultura, educato prima da Jacopo Soldano e Flaviano Michelini, allievi di Galileo Galilei, e successivamente da Evangelista Torricelli, il figlio più giovane del Granduca Cosimo II dei Medici fu cardinale e affiancò il fratello Ferdinando nell'amministrazione della cosa pubblica, soprattutto interessandosi di manifattura, agricoltura e commercio. Fu Accademico della Crusca, come testimonia la sua pala con lo pseudonimo di "candido", e fondatore dell'Accademia Platonica e di quella del Cimento. Poeta e appassionato disegnatore, amava tratteggiare anche a margine dei suoi scritti, alcuni visibili anche in mostra, riportando su carta visioni della sua contemporaneità. Fu soprattutto un grande collezionista d'arte, capace di scandagliare - grazie ai suoi abili emissari - tutta Europa per raccogliere le opere più significative del periodo, dall'arte classica a quella contemporanea.

Oltre agli oggetti in mostra presso il museo degli argenti, è possibile ritrovare le opere da lui collezionate anche all'interno della Galleria Palatina, dove sono state identificate appositamente in occasione della mostra visitabile fino al prossimo 28 gennaio e ad ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.