Attualità

Le nozze di Eleonora e Cosimo I 500 anni dopo

La rievocazione storica celebra le nozze di Cosimo I de’ Medici ed Eleonora di Toledo proponendo danze, musiche, personaggi storici e allegorie

Nell’estate del 1539 Palazzo Medici ospitò festeggiamenti grandiosi, organizzati per celebrare le nozze di Cosimo I de’ Medici con Eleonora di Toledo. 

In occasione del cinquecentenario della nascita di Eleonora (1522-2022) la Città Metropolitana di Firenze e MUS.E, in collaborazione con l'Ufficio Patrimonio Mondiale del Comune di Firenze, presentano per la sera di mercoledì 13 Luglio alle ore 18.30 e alle ore 20.30 un grande spettacolo che ripercorre gli aspetti salienti di quell’evento offrendo agli spettatori un viaggio indietro nel tempo, tra le danze, le musiche, i personaggi storici e allegorici che animarono il palazzo a inizio Luglio 1539.

Dopo il matrimonio per procura la giovanissima Eleonora, partita da Napoli accompagnata dal fratello Garcia e da un folto seguito, era infatti approdata a Livorno il 22 Giugno, per dirigersi poi a Pisa e alla villa di Poggio a Caiano, raggiunta dal nuovo sposo. Qualche giorno dopo la coppia entrò in Firenze, vestita a festa grazie a scenografici apparati trionfali, per giungere poi nell’altrettanto ornato palazzo mediceo. Qui, fra il 6 e il 9 Luglio, furono approntati prima il banchetto nuziale con una ricca sfilata di personaggi allegorici fra cui Apollo, le Muse, Flora, le terre e i fiumi della Toscana - e poi lo spettacolo nuziale: “l’apparato […] fu dentro al secondo cortile, che di nuovo e superbo ornamento rivestito, e leggiadro e maraviglioso, rideva negli occhi de’ suoi spettatori […]”

Lo spettacolo “La grande festa” è realizzato dalla Compagnia Nazionale Danza Storica con la regia di Nino Graziano Luca. Fra le eleganti colonne del cortile mediceo, alla presenza del duca Cosimo I e della duchessa Eleonora, interpretati da Alberto Galligani e da Florinda Nesticò.

Oltre alle esecuzioni dei danzatori, in abiti rinascimentali, torneranno a sfilare i personaggi allegorici: Apollo con i capelli biondi cinti da una corona di alloro “vestito di taffettà chermisi” e“un coro di Muse”, la bella Flora “con cinque ninfe d'intorno” e un breve estratto dalla commedia Il Commodo di Antonio Landi.

Lo spazio del secondo cortile, il giardino, era stato infatti per l’occasione trasformato in una vera e propria sala grazie a un “cielo” costellato di amorini con archi e frecce e a una serie di dipinti tutt’intorno, fu quindi messa in scena la commedia Il Commodo di Antonio Landi, con intermezzi di Giovanni Battista Strozzi musicati da Francesco Corteccia e una suggestiva scenografia approntata da Bastiano da Sangallo.

Di tutto questo abbiamo una suggestiva e dettagliata descrizione nell’Apparato et feste per le nozze dell'illustrissimo signor duca di Firenze e della duchessa sua consorte, scritto dall’accademico Francesco Giambullari, oltre a ciò che è ricordato nelle celebri Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari.