Attualità

I detenuti faranno lavori di pubblica utilità

Dieci persone lavoreranno tra biblioteche, impianti sportivi, centri diurni, residenziali e nella cura del verde pubblico. Non avranno compensi

Dieci tra detenuti, ex detenuti e sottoposti ad esecuzione penale esterna e di messa alla prova potranno svolgere lavori di pubblica utilità in modo non retribuito e a favore della collettività in uffici, servizi e strutture comunali per favorire il loro reinserimento sociale.

La delibera presentata dall'assessore Funaro, in collaborazione con gli assessorati all’Ambiente e allo Sport, fornisce alla direzione servizi sociali gli indirizzi per redigere la convenzione da stipulare con il tribunale di Firenze per realizzare percorsi di risarcimento del danno.

I lavori di pubblica utilità potranno svolgersi in biblioteche, impianti sportivi (palestre, piscine e campi di atletica), ma anche nelle direzioni servizi sociali (ad esempio, le persone coinvolte potranno accompagnare anziani e disabili nei centri diurni e residenziali) e ambiente (nello specifico, svolgendo servizi presso il parco degli animali e per la cura del verde). Con la messa alla prova viene sospeso il giudizio e nel caso abbia esito positivo, la persona non va a giudizio e la pena viene cancellata.

“La convenzione che a breve firmeremo con il Tribunale dimostra l’importanza che attribuiamo ai percorsi di reinserimento sociale che puntano alla rieducazione - ha detto l’assessore Funaro - vogliamo dare a queste persone la possibilità a di intraprendere percorsi riparativi o sostitutivi della pena perché crediamo che possono essere un buon esempio per far vivere alle persone un percorso temporaneo lavorativo che può servire come rieducazione e reinserimento”.

Le persone che si impegneranno nei lavori di pubblica utilità, che non potranno svolgersi per più di 300 giornate l’anno, saranno tutte assicurate contro gli infortuni, le malattie professionali e la responsabilità civile verso terzi.