Arte

L'Accademia cresce e chiede più spazio

A soffrire la mancanza di spazi è soprattutto la Galleria che ha dei settori condivisi con l'Accademia di Belle Arti. Chiesto un tavolo di lavoro

Nate a metà Settecento ma separate oltre un secolo fa, occupano ancora locali contigui. I locali, spiegano la direttrice della Galleria dell'Accademia, Cecilie Hollberg e il direttore dell'Accademia di Belle Arti Eugenio Cecioni, condividono problemi di staticità e sicurezza nonché decoro ma è soprattutto la Galleria con il David di Michelangelo, uno dei musei più frequentati al mondo, a soffrire di un'evidente carenza di spazi.

I responsabili della Galleria e dell'Accademia, dopo una tavola rotonda, hanno concordato di creare un tavolo di lavoro cui parteciperanno rappresentanti dei due ministeri interessati e della Città Metropolitana di Firenze, che consenta di studiare innanzitutto la possibilità che la Galleria si avvalga di alcuni spazi dell'Accademia finora inutilizzati. 

Un modo per riorganizzare la  logistica e percorsi con l'aiuto di soluzioni architettoniche innovative e di alto livello. Senza peraltro escludere che alcuni spazi possano diventare di uso di ambedue gli enti e che la riorganizzazione possa parzialmente coinvolgere anche il Conservatorio Cherubini e l'Opificio delle Pietre Dure, anch'essi enti statali con sedi contigue alla Galleria.