Attualità

Laboratorio Belvedere, Idra scende in piazza

Sindaco, assessori e consiglieri, sono stati invitati alla maratona oratoria sul Laboratorio Belvedere, organizzata ai piedi di Palazzo Vecchio

A poche ore dalla riapertura del salone de' Duecento per l'assemblea cittadina che si terrà nuovamente in presenza, l'associazione Idra ha invitato sindaco, assessori e consiglieri al primo appuntamento pubblico sul Laboratorio Belvedere per discutere la trasformazione dell'ex Caserma Vittorio Veneto a Costa San Giorgio.. 

Un laboratorio alternativo visto che il percorso partecipato è stato bocciato da Palazzo Vecchio e dalla Regione Toscana ma Idra ha deciso di proseguire il dibattito organizzando alcuni eventi come la "maratona oratoria" prevista per venerdì prossimo alle 11, davanti alla porta della Dogana, su via dei Gondi.

"Idra ha chiamato esponenti locali, nazionali e internazionali del mondo accademico, storico e artistico. Dopo le 677 firme raccolte ottemperando alla legge regionale sulla partecipazione fra i residenti dell’Oltrarno, ma respinte ai mittenti dalla giunta di Palazzo Vecchio, sono pervenute infatti oltre 600 adesioni a un altro appello, indirizzato direttamente all’amministrazione comunale, il Manifesto Boboli-Belvedere: numerosissimi e illustri firmatari sostengono di considerare “importante e urgente” che si adotti “un provvedimento di sospensione” dell’iter della variante urbanistica adottata per Costa San Giorgio, dato che essa prevede una gigantesca ipotesi di trasformazione di due ex conventi di origine medievale e rinascimentale, strategici per posizione e valore architettonico e paesaggistico, confinanti col giardino cinquecentesco di Boboli, Palazzo Pitti e Forte Belvedere, poggiati sulla collina che ospita anche la villa e il giardino Bardini".

"Idra offre questo appuntamento di trasparenza al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali e di quartiere. E’ l’invito ad aprire “un dibattito pubblico che permetta alla cittadinanza, all’associazionismo e agli esponenti del mondo della cultura, lasciati di fatto all’oscuro delle caratteristiche dell’intervento proposto e impossibilitati, a questo punto del procedimento, a intervenire col contributo delle proprie osservazioni, di recuperare il terreno perduto in fatto di conoscenza, trasparenza e partecipazione alle decisioni che toccano un contesto così prezioso della città storica. La collina di Belvedere – osservano i firmatari del Manifesto - è peraltro, nel panorama fiorentino, una fortunata eccezione: la consistente pendenza della Costa San Giorgio lungo il crinale e la distanza dai flussi turistici di massa della dolce e tortuosa Via San Leonardo, dai piedi del Forte Belvedere ai viali del Poggi, permettono a questa viabilità di vivere e far vivere una condizione particolare”.