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La zona arancione frena 7000 imprese fiorentine

Sono oltre 30mila i dipendenti del settore della somministrazione e ristorazione colpiti dal provvedimento restrittivo dovuto all'epidemia di Covid-19

Sono 7mila, con 30.650 dipendenti, le imprese del settore della ristorazione e somministrazione della Città Metropolitana di Firenze sospese da questa mattina, salvo la possibilità di esercitare l’asporto, per effetto dei divieti previsti nelle cosiddette zone arancioni, tra cui è rientrata anche la Toscana. 

Questi i numeri resi noti dalla Camera di Commercio di Firenze che ha aggiunto a bar e ristoranti altre 500 imprese, dai cinema ai teatri, alle palestre, con 3.396 addetti, già chiuse dalle precedenti disposizioni.

 Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze -ha spiegato "Abbiamo rafforzato la task force dedicata all’emergenza, che aiuta gratuitamente le imprese a orientarsi sul fronte della finanza agevolata e dei contributi, sia nazionali che locali ed europei. Questo nuovo stop avrà ripercussioni pesanti su settori come il turismo, la ristorazione, il commercio e le filiere collegate, che necessitano di ristori adeguati e rapidi”.

Lo scenario più ottimistico, stimato dall’Ufficio studi della Camera su dati Prometeia, indica "Una flessione del Pil a fine anno del 10,5 per cento, un calo dei consumi del 12,3 per cento e del 20 per cento per quanto riguarda l’export. Il rimbalzo del Pil, nel 2021 dovrebbe attestarsi al 6,4 con una sensibile ripresa di consumi  dell'8 per cento e delle esportazioni dell'11,5 per cento".