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Il ritorno della Venere a Urbino

Il capolavoro di Tiziano custodito agli Uffizi esposto per la prima volta nella sua città a quasi cinque secoli dalla committenza

Chi dal 6 settembre al 18 dicembre la cercherà agli Uffizi resterà con l'amaro in bocca perché la 'Venere di Urbino' non ci sarà. Quasi cinquecento anni dopo la committenza di Guidobaldo II Della Rovere, infatti, l'opera sarà esposta nella città che compare nel nome con cui il quadro è universalmente conosciuto.

Nella sua storia l'opera, dopo un passaggio all’Imperiale di Pesaro, giunse a Firenze con l’ultima discendente della dinastia della Rovere, Vittoria, che nel 1637 sposò Ferdinando II de’ Medici. Dai resoconti risulta che già nel 1654-55 la Venere si trovava esposta nella Villa di Poggio Imperiale, residenza suburbana di Vittoria della Rovere, e nel 1736 figurava nel patrimonio della Galleria degli Uffizi. 

"La Venere di Urbino di Tiziano, un’icona di bellezza celebre in tutto il mondo, torna per la prima volta ‘a casa’, nelle stanze del Palazzo Ducale di Urbino per cui fu commissionata – ha detto il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt – Potremo dunque ammirarla e studiarla nel suggestivo contesto d’origine”. 

Per il direttore della Galleria Nazionale delle Marche e del Polo museale delle Marche Peter Aufreiter, “le proficue cooperazioni tra i musei statali dotati di autonomia sono uno dei punti centrali della riforma museale del Mibact. Con il temporaneo ritorno a casa della Venere di Urbino se ne realizzerà un esempio straordinario e, direi anche, sensazionale”.