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La statua della Giustizia perde il mantello

Centoventi giorni per restaurare il manufatto bronzeo che copre la statua in piazza Santa Trinita. Rimozione in notturna con l'intervento dell'autogru

Una rimozione spettacolare con una gru di quaranta metri per raggiungere la sommità della colonna di piazza Santa Trinita e spogliare la Giustizia del suo mantello. Nessun oltraggio, anzi: si è trattato della fase preliminare del restauro. 

Un'operazione non facile che forse aveva avuto un precedente ai tempi della Seconda guerra mondiale. In quell'occasione, infatti, è probabile che il mantello fosse stato rimosso per metterlo al riparo dai bombardamenti e poi ricollocato nel 1946. Prima dello smontaggio, il manufatto era stato staccato in attesa del sollevamento, mantenendone comunque la posizione. 

Il mantello tornerà al suo posto entro novembre e tutta l'operazione avrà un costo di 150mila euro finanziati con la concessione di spazi pubblicitari. 

Un po' di storia. La colonna, così come la colonna della Pace in piazza San Felice e quella della Religione in piazza San Marco, fa parte del grandioso processo celebrativo avviato da Cosimo I de' Medici per la nomina a Granduca avvenuta nel 1570.  Per realizzare la scultura, costituita da sei pezzi di porfido rosso antico proveniente dai deserti egiziani, abilmente assemblati con perni e fasce in rame, occorsero circa undici anni di lavoro e, solo dopo la sua collocazione, presumibilmente per equilibrarne le proporzioni vista la sistemazione in forte scorcio, si provvide a dotarla di un mantello in lamiera di rame.