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La scure dello sciopero sulla prima del Faust

I lavoratori del Maggio Musicale hanno dato via libera alla protesta contro i 28 licenziamenti confermati dai vertici del teatro. Sindacati spaccati

La spada di Damocle dello sciopero incombe sul 'Faust'. Per l'assemblea dei lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino, che si è riunita dopo la conferma dai 28 licenziamenti, ha detto sì allo sciopero del 20 gennaio, in occasione della prima della rappresentazione all'Opera di Firenze. E poco contano le promesse della riassunzione dei lavoratori licenziati nella società del Mibact Ales e dell'incentivo all'esodo volontario pari a tremila euro a persona. 

I sindacati, però, hanno reagito in ordine sparso. Angelo Betti, referente della Cisl in teatro, ha detto: "In assemblea ho fatto presente che non va bene, a mio parere, scegliere forme di protesta che vanno a danneggiare il pubblico. Inoltre prima di organizzare iniziative ''forti'', avrei preferito aspettare la chiusura del tavolo dei licenziamenti, che è prevista per l'incontro del 26 gennaio. Ci sono ancora 24 ore di tempo per ritirare lo sciopero, io ci penserei".

Intanto i vertici della Fondazione del Maggio si dicono certi che la minaccia dello sciopero resti tale. In altre parole, si aspettano che i lavoratori non si asterranno dal lavoro. Questo quanto si è appreso, subito dopo l'annuncio della protesta, da fonti vicine al soprintendente Francesco Bianchi.