Attualità

"La porta anteriore del bus deve restare chiusa"

Gli autisti a poche ore dall'allentamento delle misure anti Covid rigettano l'ipotesi di aprire nuovamente l'ingresso anteriore ai passeggeri

Gli autisti del trasporto pubblico su gomma non vogliono prendere in considerazione l'ipotesi di eliminare la catenella accanto al posto guida "No alla riapertura della porta anteriore, non siamo carne da macello".

Dopo le disposizioni previste nell'ordinanza del sindaco di Firenze, gli autisti hanno commentato "Come per la tramvia, sarebbe opportuno che il personale Ataf fosse coadiuvato da agenti di polizia municipale. Qualora ci fossero violazioni a bordo, l’unica direttiva è quella di contattare la sala radio, e non sappiamo quanto questo possa essere utile per mantenere il distanziamento sociale. Da quel che emerge dal confronto regionale sembra che l’indirizzo sia quello di disporre la riapertura della porta anteriore dei bus, con il ripristino da tale porta dell’entrata passeggeri, e l’aumento dell’occupazione consentita dei bus fino al 50 per cento della capienza omologata" sono le parole di Michele Lulurgas membro Rsu Ataf per Filt Cgil Firenze che esprime contrarietà a questa ipotesi. "Qual è il senso di impedire alla gente di andare in bar, ristoranti, o dai parrucchieri, se poi gli si consente di salire in 50 su un autobus urbano, che ha due minuscoli finestrini su 12 metri di lunghezza, e che sono senz’altro veicoli di contagio molto più pericolosi di un’ambiente grande ed arieggiato? E soprattutto, qual è il senso di imporre la separazione in salita ed in discesa quando poi sul bus tutti i passeggeri stanno accanto? Ammesso che separare i flussi possa essere considerato fondamentale, riteniamo ci si possa arrivare facendo attendere i passeggeri che intendono salire fintanto che quelli che devono scendere lo abbiano fatto" ha concluso Lulurgas.