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La Movida stava già male, impreparata al Covid 19

Sale la rabbia tra i residenti del centro storico fiorentino delusi dalla seconda fase dell'emergenza sanitaria dopo settimane di sacrifici

Distanze a libera interpretazione, capannelli davanti ai locali, marciapiedi usati come panchine, mascherine calate sul mento, uno spettacolo sgradito tanto da far ribollire la rabbia dei residenti oltre le persiane e nei cellulari che riprendono scene di ordinaria socialità in un momento storico che ordinario non è.

"Responsabilità? Ma di cosa stiamo parlando?!" è l'esclamazione che accompagna uno degli ultimi video pubblicati sui social da Sant'Ambrogio una delle piazze storiche della Movida che ha visto nascere negli anni '90 dei Comitati dedicati a risolvere il problema. "Non ne possiamo più" urlano già i cittadini che sparano a zero toccando i nervi scoperti come "Ed ancora non ci sono i turisti!".

La rabbia delle ultime ore non è puntata tanto sull'allarme Covid quanto su un problema che da oltre 20 anni tiene sotto scacco il centro Unesco di Firenze: la vita notturna, sregolata e impertinente. Il Covid sembra avere la colpa di essere capitato in un contesto sociale senza disciplina, paradossalmente potrebbe essere "la cura" della Movida.

A farla da padrone è il gioco del "Se...". Se si fosse intervenuti nel corso degli anni, se Firenze avesse affrontato il problema, se i numerosi protocolli tra attività ed istituzioni avessero garantito una gestione ordinata della vita notturna, se l'idea degli steward, quella delle sanzioni ai titolari degli esercizi di somministrazione compresa la sospensione dell'attività, o l'idea delle consumazioni proibite all'esterno dei locali avessero dato risultati oggi il fenomeno sarebbe controllabile. 

Sono rimasti chiusi in casa in un contesto urbano non più a loro misura, con attività create per i turisti, con articoli e prezzi da turisti ma quando la morsa si è allentata sono ripiombati nella "Movida Selvaggia" che ogni anno si ripresenta puntuale tra le strade di una città vecchia di secoli.

Le immagini che causano maggiore livore provengono da piazze come Sant'Ambrogio dove i residenti chiedono da 20 anni il diritto alla vivibilità del quartiere o da Santa Croce e Santo Spirito dove il sagrato usato come tribuna ha fatto perdere la pazienza anche agli uomini di chiesa ed ancora da San Niccolò che per tradizione accoglie lo struscio della notte e conserva foto di happy hour divenute persino storiche.