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La guerra frena i turisti per la Pasqua post Covid

Prenotate 6 camere su 10. Dovevano tornare gli stranieri ma saranno gli italiani a trainare il settore, pochi europei e poi ci sono gli americani

La prima Pasqua senza restrizioni dopo due anni di emergenza sanitaria per il Coronavirus Covid-19 attende a braccia aperte il ritorno degli stranieri, frenato però dalla guerra in Europa.

Ancora una volta saranno gli italiani a viaggiare e pernottare durante il ponte di Pasqua, pochi gli europei, praticamente assenti le prenotazioni dall'Europa dell'est, Russia, Cina e Giappone, solo gli americani hanno prenotato nelle città d'arte.

Una indagine di Assoturismo, condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze presenta nonostante tutto segnali positivi con 4,7 milioni di pernottamenti tra Giovedì di Pasqua e Pasquetta sull'intero territorio nazionale. 

Ancora una volta sono gli italiani a far registrare le maggiori presenze, quasi il 75% di prenotazioni, ma recuperano gli europei, con oltre 1,2 milioni di pernottamenti stimati, pari al restante 25%. Nelle previsioni saranno occupate 6 camere su 10 disponibili.

La Pasqua 2019 aveva registrato 6,1 milioni di pernottamenti con 1,6 milioni di stranieri in più rispetto ad oggi ma nel 2019 Pasqua che cadeva il 21 Aprile ed il 25 Aprile erano nello stesso ponte.

Le Regioni del Centro Italia e del Nord Ovest si assicurano la maggior parte delle prenotazioni mentre il sud si ferma a 5 camere prenotate su 10.

Passano gli anni e le pandemie ma le città d'arte restano le mete preferite seguite dalle località sul lago e dalle terme. Calano i pernottamenti in montagna.

Gli stranieri preferiscono il lago alle località di mare. Le prenotazioni al lago sono arrivate da tedeschi, svizzeri e austriaci. A scegliere città d'arte e montagna sono invece francesi e britannici. 

Gli extraeuropei sono solo gli americani che scelgono le città d'arte. Non pervenute le prenotazioni dall'Europa dell'Est, Russia e Cina, Corea e Giappone.