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La chiesa abbandonata rischia il sequestro

Degrado e incuria sono le ragioni che hanno spinto il sindacato Confsal-Unsa Beni Culturali a chiedere i sigilli per San Giorgio alla Costa

La lettera in cui si chiede il sequestro della chiesa di San Giorgio e Spirito Santo alla Costa, una delle più antiche di Firenze, è stata inviata dal coordinatore regionale del sindacato Confsal-Unsa Beni culturali Learco Nencetti al prefetto, all'arcivescovo, al sindaco e al sovrintendente archeologico, alla belle arti e al paesaggio e al Mibact. 

Il testo della missiva denuncia lo "stato di degrado e di abbandono del patrimonio storico-artistico" rappresentato dalla chiesa che è un "bene assoggettato a vincolo e dichiarato di notevole interesse culturale e pubblico". 

 "Per questa chiesa - spiega Nencetti - il giovane Giotto eseguì la rara e splendida tavola d'altare raffigurante la Madonna col Bambino in trono e due Angeli" e che ora "non è possibile vedere perché non è nemmeno esposta al chiuso Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte". 

La chiesa risale all'anno Mille ed era una delle principali priorie della Firenze medievale. Tra le opere che facevano parte della chiesa il sindacalista ricorda "anche l'organo mesotonico costruito da Onofrio Zeffirini prima del 157 e che oggi, per fortuna, si trova in custodia e funzionante, dopo adeguato restauro, nella Chiesa di Santa Felicita". 

Il problema principale, però, riguarda "la situazione critica degli affreschi nella zona absidale e immediatamente ad essa sottostante e l'infiltrazione di acque piovane, la fatiscenza dei marmi del pavimento".