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Incubo veleno, l'ombra della stricnina sui parchi

Chiudere tutte le aree cani e bonificarle, è la richiesta avanzata al sindaco e all'assessore all'ambiente dopo la conferma degli avvelenamenti

I casi di avvelenamento da stricnina hanno contrassegnato l'inizio del 2023 a Firenze dove alcuni cani sono morti in circostanze sospette, e le successive autopsie avrebbero confermato l'ingerimento di veleno.

La chiusura del parco di San Bartolo è diventato il simbolo del fenomeno che ha gettato gli amanti dei 4 zampe nel panico e la riapertura dopo la bonifica si porta dietro un'ombra di preoccupazione che si è estesa ad altre aree verdi di Firenze.

Il caso è finito in Consiglio comunale dove la Lega si è fatta portavoce della richiesta di "Chiudere e bonificare tutte le aree cani della città".

La conferma degli avvelenamenti è arrivata dal dirigente veterinario responsabile dell’Unità operativa territoriale Toscana dopo le 3 autopsie eseguite su due cani il 30 Dicembre al parco di San Bartolo e il 6 Gennaio ai Giardini dell’Argingrosso e una gazza il 9 Gennaio in via Simone Martini che hanno rilevato esche avvelenate con la stricnina.

Il Capogruppo in Palazzo Vecchio della Lega Federico Bussolin e il capogruppo al Quartiere 4 Davide Bisconti dopo avere organizzato un presidio di sensibilizzazione si sono presentati in Consiglio comunale con queste richieste “Occorre tenere pertanto alta l'attenzione e non fermare i controlli. Rivolgiamo un accorato appello a sindaco e assessore affinché chiudano tutte le aree cani della città e provvedano subito a bonificarle, tutte senza distinguo. Occorre che il Comune conceda la certezza di dare almeno alcuni spazi sicuri, controllati! Non possiamo vivere nella speranza che uno o più pazzi cessino di agire. Chi attua di queste barbarie non conosce sosta. Un pazzo non si ferma con le parole o gli annunci! Chiediamo infine che il Comune mobiliti per i controlli anche gli agenti della polizia municipale, in borghese, al fine di monitorare il territorio e le aree cani durante i prossimi giorni, in modo da creare un deterrente contro questi folli gesti. Almeno dove i nostri amici a 4 zampe sono più presenti e numerosi occorre vigilare attentamente. Altre morti non possiamo permettercele. Sarebbe il segnale che questa Amministrazione ha sottovalutato i rischi ed il problema odierno”.