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​Inchiesta rider, sanzioni e obbligo di assunzione

Il sindacato Nidil Cgil Firenze ha commentato l'indagine condotta su scala nazionale e coordinata dalla procura di Milano rispetto al lavoro dei rider

Sanzioni per 733 milioni di euro e obbligo di assumere 60.000 ciclofattorini, sono state queste le conclusioni dell’inchiesta milanese che coinvolge le principali piattaforme di consegna a domicilio. L'indagine è partita a Luglio 2019 e vede oggi sei persone indagate.

Anche alcuni ciclofattorini fiorentini sarebbero stati ascoltati dai carabinieri in merito all'indagine sulla sicurezza dei rider coordinata dalla procura di Milano, a renderlo noto è stato il sindacato Nidil Cgil Firenze che è intervenuto sulla vicenda.

"Ad alcune società di Food Delivery sono state contestate ammende per oltre 733 milioni di euro per la mancata applicazione della legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro e, secondo quanto riportato dalla procura, le società dovranno assumere gli oltre 60 mila fattorini attivi in tutta Italia, con contratti adeguati rispetto alla mansione svolta" è quanto recita la nota di Nidil Cgil.

"In merito a questa indagine negli ultimi mesi erano stati sentiti dal Nucleo tutela del lavoro dei carabinieri anche alcuni ciclofattorini fiorentini - ha aggiunto il sindacato - Come Nidil Cgil abbiamo sempre denunciato il mancato rispetto delle norme di prevenzione sulla sicurezza, obblighi in materia di formazione, sorveglianza sanitaria, dispositivi di protezione individuale, eccetera, da ultimo pochi giorni fa in occasione dell'ennesimo infortunio sul lavoro da parte di un rider. Questa indagine finalmente riporta la legge e la giustizia in un settore fondato sullo sfruttamento del lavoro ed è, per i tanti rider che hanno lottato con determinazione a fianco del sindacato, un risultato decisivo che auspichiamo possa affermare definitivamente pieni diritti e tutele" conclude la nota.