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"Il turismo non è una mucca da mungere"

Il capogruppo di Forza Italia Cellai contro l'aumento della tassa di soggiorno. "Nardella spieghi che fine hanno fatto i 30 milioni del 2017"

L'aumento dell'imposta di soggiorno per i turisti a Firenze che la giunta comunale ha approvato e che scatterà dal prossimo gennaio ha sollevato una buriana di polemiche e di critiche. Non solo tra gli albergatori ma anche in seno alle forze di opposizione in Consiglio comunale. 

Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio Jacopo Cellai ha attaccato in una nota la scelta del Comune rivolgendosi direttamente al sindaco Dario Nardella. "Nardella avrebbe dovuto iniziare a parlare di imposta di soggiorno spiegando come sono stati impiegati i 30 milioni previsti per il 2017, poi lievitati a 33: dai 4,5 milioni al Maggio Musicale al milione tondo al Viesseux agli 8,6 milioni già destinati alla gestione del trasporto pubblico locale: non esattamente spiccioli - ha detto - Avrebbe dovuto evidenziare quanti di questi 33 milioni siano stati davvero finalizzati ad interventi in materia di turismo come prevede la legge".

Per Cellai quelli prospettati da Palazzo Vecchio in materia di imposta di soggiorno sono "aumenti al buio. Aumenti dovuti come se fossero giustificati già dal fatto di mettere piede a Firenze. Aumenti che, ci dicono, occorrono per pagare le spese di gestione del trasporto pubblico perchè per il PD è normale che debbano essere i turisti a farsi carico in toto del trasporto pubblico". 

Da qui la richiesta al sindaco: "Nardella si fermi prima di aumentare l'imposta di soggiorno. Porti i numeri della lotta al sommerso e ci dica quanti soldi possono essere recuparati con le tariffe in corso. Ci spieghi come ha speso i 33 milioni di euro dell'imposta fino ad oggi e come intenderebbe utilizzarli per iniziative davvero destinate al turismo. Rinunci ad un amumento tanto facile quanto dannoso. E ricordi che il turismo non è una mucca da mungere".

Nello specifico, gli aumenti della tassa di soggiorno saranno di 50 centesimi negli alberghi a 1,2 e 3 stelle, di 30 in quelli a 4 stelle e di 1,50 euro nelle case vacanze e airbnb.