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Il tram che ha superato il treno

L'apertura della nuova fermata della tramvia è l'occasione per lanciare qualche frecciata all'interno del cantiere dell'Alta Velocità

"La tredicesima fermata" suona come un horror degli anni '80 ambientato nelle strade delle periferie statunitensi, invece è il servizio pubblico. Questa mattina il sindaco di Firenze, Dario Nardella e l'assessore alla Mobilità, Stefano Giorgetti, hanno presenziato alla prima apertura delle porte del tram sulla fermata che, nella progettazione strategica della mobilità fiorentina, avrebbe dovuto ospitare oggi i trolley dei passeggeri dell'Alta Velocità. Ma la Stazione Foster non c'è ancora. 
La presenza di Nardella e Giorgetti è mirata a manifestare apprezzamento per l'opera e sottolineare l'ampliamento del servizio pubblico, ma si può leggere tra le righe "Noi ce l'abbiamo fatta". 

Non c'è stato l'incontro tra i viaggiatori di Trenitalia ed Italo con quelli in arrivo e partenza dall'Aeroporto di Firenze sulla fermata che sarebbe un nodo cruciale del sistema trasportistico toscano se non fosse per la vista su un cantiere aperto. 

"Siamo andati a vedere la fermata Redi che oggi è entrata in funzione - ha detto l'assessore Giorgetti - Si tratta della tredicesima fermata della linea T2 Vespucci finora non utilizzabile perché non era stato realizzato il percorso di collegamento con il viale sottostante. Questa opera, prevista nel progetto della stazione dell'Alta Velocità, era rimasta sulla carta a causa del blocco dei cantieri. Una impasse che siano riusciti a superare grazie all'accordo raggiunto con Rfi che ci ha consentito di far realizzare il collegamento a Tram Spa. E da oggi chi abita e lavora a San Jacopino e viale Redi può contare su una fermata più vicina e comoda" mentre tutti gli altri possono aspettare il treno guardando sul lato opposto della fermata.