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Il terrorismo fa paura, più militari e dissuasori

Riunione in prefettura del comitato per l'ordine e la sicurezza dopo l'attacco di Barcellona. Al vaglio le barriere all'ingresso di strade e piazze

La tecnica del furgone, del camion o della macchina lanciata a tutta velocità e magari a zig zag come a Stoccolma e a Barcellona per centrare più persone possibili è ormai da annoverare tra i metodi usati dai terroristi. E allora anche Firenze deve adeguarsi alla luce anche dei dubbi suscitati dai dissuasori e dalle catene che delimitano, ad esempio, il centro. Il problema, lo ha detto anche il sindaco Nardella durante il comitato per l'ordine e la sicurezza convocato in prefettura, è che quei dissuasori presenti in città sono stati installati per gestire la viabilità, non "per bloccare un tir a 80 all'ora". Possono comunque, è stato detto, funzionare da deterrente. 

Alla luce di questo, dunque, è stato stabilito che il Comune fornirà "la mappatura esatta di tutte le delimitazioni delle aree sia nel centro che fuori, come dissuasori mobili e catene, per valutare se sono sufficienti o se devono essere migliorate o rafforzate". Nel frattempo è stata valutata anche l'ipotesi di rafforzare la presenza dei militari nei luoghi sensibili nell'ambito del 'Progetto Strade Sicure'.

"Io ho avuto dal prefetto, dalle forze dell'ordine la rassicurazione che Firenze ha un livello di protezione 2 - ha detto Nardella - pari a tutte le altre città italiane. In più è bene ricordare che la presenza in questa città, come in poche altre, di squadre speciali antiterrorismo è un elemento importante per il pronto intervento". 

I presidi ai luoghi d'arte, ha poi detto il viceprefetto Tiziana Tombesi, sono già in atto e verranno migliorate alcune misure già adottate. "Vanno studiate - ha aggiunto - delle regole di funzionamento delle barriere che sono già a tutela di alcune aree della città in modo da verificare se è necessario adottare piccoli accorgimenti e vanno incrementati dove sarà possibile i presidi dei militari".