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Il ristoratore si ribella al Dpcm e resta aperto

Ha mostrato sui social la multa ricevuta dalla polizia municipale per essere rimasto aperto nonostante le regole anti Covid impongano la chiusura

Un ristoratore fiorentino ha deciso di tenere aperta la propria attività al pubblico nonostante la zona arancione imponga la chiusura di bar e ristoranti con la possibilità del solo servizio d'asporto. "Se entro il 15 Novembre arriveranno i sussidi promessi dal governo allora chiuderò rispettando il Dpcm" ha spiegato in un video

Il ristoratore ha mostrato la multa da 400 euro ricevuta dalla polizia municipale che gli ha imposto la chiusura dell'attività per 24 ore, ma poi ha riaperto. 

Il titolare di tre ristoranti a Firenze ha spiegato così le ragioni della sua protesta "Il governo non mantiene le promesse, io devo pensare ai miei dipendenti. E' una mia responsabilità. Ho detto che chiudiamo solo se viene l'esercito invece si sono scatenati i leoni da tastiera. Chiedo a voi che avete uno stipendio sicuro di aiutare chi è in difficoltà, fate girare l'economia. Sto rischiando la chiusura di 30 giorni". 

Infine "Il 15 Novembre c'è una scadenza, la promessa del governo un indennizzo del doppio. Se i sussidi arrivano entro il 15 Novembre io chiuderò e rispetterò il Dpcm. In alternativa resto aperto per dare da mangiare ai miei dipendenti, anche a costo di rimetterci il mio locale". 

L'iniziativa di protesta, ha provocato numerose reazioni sul web dividendo i fiorentini tra chi ha sostenuto il giovane ristoratore nella sua scelta e chi lo ha pregato di chiudere per rispettare le regole.