Attualità

Il racconto della memoria nel silenzio di Auschwit

Anche una rappresentanza della Città metropolitana sul treno della memoria con i 560 studenti partiti per visitare i campi di sterminio in Polonia

L'esperienza è di quelle che si ricordano per tutta la vita. Così sarà per gli studenti toscani partiti a bordo del treno della memoria che si uniscono idealmente alle migliaia di loro compagni che hanno compiuto lo stesso percorso nelle passate edizioni. 

A rappresentare la Città metropolitana sul convoglio partito lunedì scorso dal binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, la consigliera metropolitana Francesca Paolieri. "Il treno che ci porta a Auschwitz - ha scritto Paolieri - non deve essere solo un esercizio di memoria, ma il punto di partenza affidato a ciascuno per raccontare e tramandare al prossimo quello che è stato e vivere ogni giorno in modo che non accada più". 

L'auspicio è che non accada più neppure nelle sue varianti contemporanee, come ha detto la Ugo Caffaz, che da sempre anima il viaggio del treno della memoria: "Il nostro Mediterraneo è ormai una grande fossa comune. Non possiamo continuare a vivere sicuri nelle nostre tiepide case facendo finta di nulla. Il Giorno della Memoria deve accompagnare le nostre riflessioni e i nostri comportamenti ogni momento della nostra vita. Se, come diceva Primo Levi 'comprendere è impossibile, conoscere è necessario', e per questo organizziamo il Treno della Memoria ormai da 15 anni"