Attualità

I migranti in corteo per chiedere una casa

Striscioni contro la proposta di accoglienza avanzata dal comitato per l'ordine e la sicurezza per le persone che vivevano nel capannone bruciato

A una settimana dal tavolo dei sindaci con il prefetto, al termine del quale è stata proposta la suddivisione tra tutti i Comuni metropolitani dei migranti che vivevano nell'ex mobilificio Aiazzone distrutto dalle fiamme, il Movimento di Lotta per la casa è sceso in piazza per sostenere i migranti nella loro richiesta di una sistemazione definitiva. 

"No all'accoglienza business", questa la scritta sullo striscione in testa al corteo preceduto e seguito, fin dalla sua formazione in piazza San Marco, da due cordoni di forze dell'ordine. I manifestanti, al grido di "Senza casa mai più" e "Casa subito" hanno espresso solidarietà ai somali che hanno occupato l'edificio di via Spaventa di proprietà dei gesuiti e hanno ricordato Alì Muse, che nel rogo all'Osmannoro ha perso la vita cercando di recuperare dei documenti tra le fiamme. 

"L'incendio dell' Ex-Aiazzone e la morte di Alì hanno messo in luce le reali condizioni di vita dei migranti in Italia ed il fallimento di un intero modello di accoglienza, anche del tanto millantato modello Toscano. Un vero e proprio “sistema” con cui ingenti risorse pubbliche vengono dirottate nelle tasche delle solite cooperative senza dare alcun tipo di soluzione ai migranti", scrive il Movimento che ora chiede di rivedere e cambiare l'intero sistema dell'accoglienza.