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Il governo chiude dopo la proroga per i tavolini

Il provvedimento del Comune di Firenze prorogato per andare incontro al Dpcm del 18 Ottobre rischia di risultare inutile con il Dpcm del 25 Ottobre

Le nuove misure restrittive dettate dal governo per limitare i contagi da Covid-19 impongono adesso la chiusura dei locali alle 18, concedendo solo il servizio a domicilio e l’attività di asporto fino alle 24 ma con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze del locale. Superata dunque la regola precedente della consumazione obbligatoria al tavolo dopo le 18.

Le novità non sono piaciute alle categorie economiche che dagli imprenditori della ristorazione agli artigiani hanno chiesto un rapido intervento ai contributi a fondo perduto.

“Una condanna a morte per tante imprese, subito contributi a fondo perduto e stop tasse” è la reazione della Confartigianato Imprese Firenze, per voce del presidente Alessandro Sorani.

La decisione è arrivata a pochi giorni dalla proroga delle concessioni gratuite per i tavolini decisa da Palazzo Vecchio ed accolta con soddisfazione da bar, ristoranti e locali per tenere sedie all’aperto fino al 31 Dicembre e garantire le consumazioni dopo le 18. "Abbiamo deciso di prorogare l’uso straordinario del suolo pubblico - aveva spiegato il 21 Ottobre l'assessore Federico Gianassi - per aiutare a garantire il maggior distanziamento possibile fra i clienti, tutelare le esigenze sanitarie di tutti e que lle lavorative di un settore gravemente danneggiato dalla crisi, anche alla luce dei nuovi provvedimenti nazionali che intervengono sul consumo al tavolo".

Una decisione necessaria per darci un po' di respiro” avevano risposto all'unisono Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti Firenze mentre in Consiglio comunale dai banchi delle opposizioni si era già aperto un dibattito sulla necessità di dotare le postazioni esterne di verande ed impianti di riscaldamento per la stagione invernale.

Oggi però il governo, con il nuovo Dpcm, impone la chiusura alle 18.

“Un lockdown mascherato. Questo decreto è una vera e propria condanna a morte per tanti ristoranti, pasticcerie, bar e gelaterie. Noi chiediamo a partire da ora contributi a fondo perduto sulla base del fatturato dell’anno precedente, il blocco totale delle tasse e delle cartelle esattoriali per il settore, lo stop ai mutui e finanziamenti, supporto per gli affitti e ovviamente la proroga della cassa integrazione a tutela del lavoro” è questo il commento del presidente di Confartigianato Firenze, Alessandro Sorani.

Mentre l'intero comparto, ad iniziare dalla Federazione dei pubblici esercizi, ha ribattuto "Bar e ristoranti si sono dimostrati luoghi sicuri". “Noi imprenditori in questi mesi siamo arrivati ad indebitarci per mettere in piena sicurezza le nostre aziende ed ora tutto il nostro impegno viene vanificato dal comportamento irresponsabile di pochi e dall’incapacità del governo di gestire la situazione in modo chiaro. Non è giusto. È un disastro che purtroppo pagheremo tutti, nessuno escluso” ha commentato Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze.