Attualità

Bersani non vede Renzi nella sinistra del futuro

Il fondatore di Articolo Uno-Mdp a Firenze in vista del congresso di Milano: "Renzi? Non può certo essere lui il federatore della sinistra"

Erano in tanti nella storica casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. Prima la cena, poi il dibattito con Pierluigi Bersani, fondatore con Enrico Rossi e Roberto Speranza di Articolo Uno-Mdp dopo la scissione dal Pd. 

E proprio dal rieletto segretario del Pd Matteo Renzi Bersani ha preso subito le distanze rivolgendosi direttamente a lui: "A Renzi dico: caro Renzi, non ti abbiamo mai sentito una volta dire la parola centrosinistra. Se immaginiamo un federatore del centrosinistra, certo questo non può essere Renzi".

"Ho sentito che vuole provarci Pisapia, a noi va bene - ha detto - L'importante è farlo di questo centrosinistra, cioè di mezza Italia. Una sinistra di governo oggi può esprimersi solo nella forma di un centrosinistra largo e plurale. Il Pd non è in grado di farlo perché pensa che tutto il centrosinistra si riduca nel Pd e il Pd si riduca tutto nel suo capo. Questo non può funzionare. La nostra missione è di mettere in movimento tutti quelli che si ritengano di centrosinistra: a loro dico per favore, datevi una mossa. La nostra gente vuole vedersi espressa in un campo più largo. E da noi non esistono quelli della prima ora, della seconda ora, della terza ora: da noi il vitello grasso lo ammazziamo per l'ultimo che arriva. E ora noi stiamo andando a riprenderci un sacco di gente che era andata via".

Poi sulle fasi finali prima della scissione del Pd: "Abbiamo visto deliri di personalizzazione; e nel mentre anche il partito è diventato un posto dove il dialogo, il confronto, la sintesi sono diventati impossibili". "Noi - ha detto - ci abbiamo provato fino all''ultimo. Si attrezzava un meccanismo dove non doveva esserci alcuna possibilità di discussione ma solo il ribadimento di un dominio, di un comando. Un partito così non è più casa tua".