Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha fatto il punto sugli impianti sportivi della città, il nuovo stadio che potrebbe sorgere a Novoli ed il vecchio impianto che rischia l'abbandono a Campo di Marte. Il nuovo stadio, secondo la proposta avanzata da Palazzo Vecchio alla nuova proprietà della Fiorentina, dovrebbe sorgere nei terreni dell'area Mercafir che sono stati sottoposti a perizia valutativa, mentre per il vecchio impianto degli anni '30 la strada tracciata dall'amministrazione è quella della riqualificazione attraverso un percorso partecipativo.
Nardella ha spiegato "Per quanto riguarda la zona Mercafir, la Fiorentina ha detto che prende atto della perizia sul terreno, che è stato valutato 22 milioni. A gennaio pubblicheremo il bando, per andare avanti su questo obiettivo. Sul Franchi è stato definito un vincolo complessivo dalla sovrintendenza: sì al restyling ma senza demolizioni. Ora dobbiamo pensare a come valorizzarlo in caso di nuovo stadio o comunque a come renderlo più moderno e accessibile in futuro. Noi vogliamo che resti un luogo vissuto, come e più di oggi, per questo come Comune ci metteremo al lavoro con convinzione. Apriremo dunque un percorso di partecipazione con la città, già da febbraio: da una parte gli esperti, architetti e urbanisti, per confrontarsi su questo monumento storico. Dall’altra un confronto aperto con i cittadini. Firenze è una città all’altezza di una discussione forte su un monumento che è un pezzo importante di città e che ora può cambiare la sua destinazione, ma di certo non la sua natura" parole che sembrano abbandonare definitivamente la strada di un intervento strutturale di recupero.
Nei giorni scorsi tra le ipotesi è stata inserita quella di un recupero abitativo sul modello londinese dell'ex stadio dell'Arsenal che accoglie alloggi di edilizia popolare.
Il soprintendente Andrea Pessina ha sottolineato che l'Artemio Franchi non è un bene invendibile, ma solo "sottoposto a vincoli" ed ha spiegato ancora una volta quali sono i margini di intervento che potrebbero interessare la struttura originaria dello stadio disegnato da Pier Luigi Nervi, con particolare riferimento alle curve che potrebbero essere ad esempio ampliate nella capienza ma senza interventi di demolizione.