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Il contado ferito a morte dalla furia del fiume

L'alluvione colpì duramente le campagne di Firenze prima ancora di raggiungere la città. In Palazzo Vecchio, quel ricordo in un video di Carlo Monni

Una tragedia spesso messa in ombra dal risalto che ebbe la piena dell'Arno a Firenze ma pur sempre viva nella memoria delle campagne che si estendevano, allora più di oggi, intorno al capoluogo. La furia del fiume non risparmiò il contado e sommerse campi e colture senza trovare alcun ostacolo.

Anche questo è un volto dell'alluvione di cui si è parlato nel Salone dei Cinquecento gremito di angeli del fango tornati per l'occasione. Un volto meno noto, ricordato in un video girato da Carlo Monni

"Firenze - ha ricordato Sergio Staino, a Firenze per presentare il video - è germogliata e cresciuta come dicono Puccini e Gioacchino Forzano nel Gianni Schicchi grazie al contado che ha avuto dintorno. Da lì arrivano non solo tutti i geni che vengono in genere, ma anche quell'humus di genialità, di indipendenza, di dignità che ha caratterizzato la Toscana è frutto della terra, dei contadini che la lavoravano, si sentivano padroni del loro mestiere, guardavano il potere con dignità, sapevano anche prenderlo in giro, cantavano la Divina Commedia a memoria, e facevano le ottave contro il padrone e contro i preti. Questo è un substrato culturale sul quale vive e nasce Firenze. Quindi, è bene ricordarlo anche in queste tragedie e Monni lo fa molto bene".