Attualità

I restauratori con le mani nel fango

Al Salone dell'arte e del restauro uno spazio dedicato agli artigiani che dopo l'alluvione del 1966 aiutarono a salvare il patrimonio artistico

Ci furono anche loro all'opera nei giorni che seguirono quel 4 novembre 1966. I restauratori che usarono le loro competenze e la loro arte per salvare le opere offese dalla furia dell'Arno e dalla nafta mista a fango che invase le strade della città. 

Non è un caso che si intitoli 'Le mie mani nel fango' la tavola rotonda dedicata, appunto, alla loro opera. L'appuntamento è per domani dalle 10 alle 11 al Salone dell'arte e del restauro. 

L’iniziativa rientra negli eventi di Cna in occasione del 50mo anniversario dell’alluvione. Nell’occasione è previsto un confronto tra artigiani e restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure. La formula prevede la partecipazione di padre e figlio operanti nella bottega del restauro per discutere di tecnica, professionalità, passione nel proprio lavoro e altri aspetti nel passaggio del testimone generazionale. 

Parteciperanno Franco e Simone Beneforti, restauratori in via Maffia a Firenze. Alvaro e Simone Chiarugi, restauratori in via Madonna della Pace a Firenze, Massimo Seroni, ex Opificio delle Pietre Dure, Gastone Tognaccini, ex Opificio delle Pietre Dure. Sarà presente anche il presidente Cna Firenze Andrea Calistri.