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I più bei ricordi di Lorenzo Bargellini

In tanti hanno ricordato Mao sui social. Dalla visita in carcere alla vacanza in Brasile, un'amica scrive: "Non immagino una manifestazione senza te"

Lorenzo Bargellini sorridente

Se i social network spesso sono ricettacolo di frustrati e mostrano il peggio che un uomo può dire (anzi, scrivere) nel caso della morte di Lorenzo Bargellini il web è diventato invece un luogo dove si sono succeduti innumerevoli attestati di stima e ricordi legati alla vita di Mao. Ne abbiamo raccolti alcuni che servono, per chi già lo conosceva, ad aggiungere particolari, per chi invece non lo conosceva a farsi un'idea dell'uomo Bargellini, scomparso sabato a 59 anni.

Se era estate aveva immancabilmente una canottiera, se era inverno e pioveva intorno a lui si vedevano ombrelli aperti, ma non sopra la sua testa. Lorenzo Bargellini, storico leader del Movimento per la casa, figlio del sindaco dell'alluvione Piero e cugino dell'attuale assessora Funaro era uno spirito libero sempre pronto a battersi per uno dei diritti fondamentali: avere un tetto sopra la propria testa.

Il primo ricordo di Bargellini arriva da Amburgo, dal quartiere St Pauli: "Una volta - ha scritto Lorenzo - ti chiesi ma chi te lo faceva fare, mi rispondesti che le lotte andavano fatte. Hai sempre funzionato alla rovescia prima gli altri e poi te stesso si vede che sta arrivando il momento di pensare anche a te stesso. Ti auguro di poter uscire da Firenze magari andare veramente in vacanza in Brasile, ti ricordi?".

Decine di anni di battaglie con le istituzioni, occupazioni, proteste. Migliaia di persone conosciute, aiutate. La morte di Bargellini, avvenuta il 4 giugno, probabilmente in seguito a un malore, ha gettato nello sconforto una città. In molti ricordano la sua coerenza, i messaggi di commiato sono in italiano, in un italiano scritto da persone che sono arrivate qua dall'estero e perfino in arabo.

"Uno che non si è mai arreso - ha scritto il giornalista Alfio Nicotra - che ha creduto nella politica dal basso, nella politica come missione, come lotta per cambiare la condizione materiale degli oppressi. E' un pezzo della nostra storia che se ne va (ma anche della storia di Firenze) e ti rimane un groppo in gola. Addio eterno ragazzo dai capelli lunghi. In tanti ti porteranno nel cuore".

Federico Tomasello lo ha definito "la coscienza di Firenze" e "sindaco degli ultimi" prima di ricordare un episodio avvenuto in carcere: "Ricordo soprattutto una visita in carcere nel 2007 come accompagnatori del deputato Caruso: dopo due ore il direttore ci fece allontanare perché non c'era un solo detenuto immigrato che non ti conoscesse, che non gridasse il tuo nome vedendoti passare, pensando, forse, che, ancora una volta, eri lì per liberarli, per restituire libertà e dignità alle loro esistenze". 

Nelle centinaia di messaggi sono tanti i "ciao compagno", "ciao fratello", qualcuno gli dedica la canzone di Lolli Ho visto anche degli zingari felici: "Se non ci fossi stato tu a sfondare mille porte - gli ha scritto Mandarina - Firenze sarebbe stata più meschina e disumana".

Un amico, Gianni, ha scritto: "Il tuo sorriso è il ricordo di una dolcezza intima e infinita di mille lotte e dei nostri diciotto anni".

Alessandra sintetizza il pensiero dei molti che hanno visto Bargellini all'opera: "Non riesco a pensare ad una manifestazione senza di te".

Inoltre cliccando su questo link https://www.youtube.com/user/internewstuscany/search?query=lorenzo+bargellini potete rivedere tutte le interviste che negli anni la nostra redazione Toscana media Qui news ha fatto a Mao.