Attualità

I fiorentini e l'Alluvione nell'anno del Covid

Il 4 Novembre non è mai un giorno qualunque a Firenze dove nel 1966 l'acqua dell'Arno ha rotto gli argini inondando di fango le strade e le piazze

Ogni 4 Novembre dal 1967, la città di Firenze ricorda la tragica notte tra il 3 e il 4 Novembre 1966 con l'acqua dell'Arno che ha invaso la città, inondando le strade, provocando vittime e danneggiando monumenti ed opere d'arte di inestimabile valore. L'opera dei volontari accorsi da tutto il mondo, soprattutto la giovane generazione che sarebbe stata ricordata come gli Angeli del fango, ed un lungo lavoro di restauro hanno permesso alla città di rialzarsi e a distanza di 54 anni di poter commemorare quel giorno.

Il sindaco, Dario Nardella, nella ricorrenza è tornato al parallelismo tra il '66 e l'anno del Covid, già usato durante il primo lockdown "La piena dell’Arno devastò la città, ma grazie al lavoro dei fiorentini, degli angeli del fango e di tante persone di buona volontà, la città si rialzò. Prendiamo come esempio la loro forza: ce la faremo, anche questa volta". 

Alle 8 presso il cimitero comunale di San Felice a Ema, al Galluzzo, alla presenza dei familiari, è stata deposta una corona di alloro del Comune di Firenze sulla tomba di Carlo Maggiorelli, l’operaio dell’acquedotto comunale dell’Anconella morto sul lavoro per non avere abbandonato la sorveglianza degli impianti. Alle 11 la Santa Messa in ricordo delle vittime che quest’anno sarà ospitata nella Basilica di Santa Croce. Ospiti speciali la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze che quest’anno festeggia i 100 anni della sua presenza in città.