Attualità

I deportati dell'8 marzo 1944

La città ha ricordato i fiorentini, operai, artigiani, giovani e antifascisti rastrellati da fascisti e nazisti 74 anni nei campi di concentramento

Foto Facebook Sandra Mugnaini

In mille furono ammassati nelle ex scuole Lepoldine di piazza Santa Maria Novella per essere deportati nei campi di concentramento di Austria e Germania. Era l'8 marzo del 1944 e oggi, a 74 anni di distanza, Firenze ha voluto ricordare quella data entrata tragicamente nella storia insieme al nono anniversario del Patto di fratellanza tra le città di Firenze e Mauthausen in Austria. 

La cerimonia si è svolta davanti al loggiato delle Lepoldine. Alla fine i Gonfaloni hanno sfilato fino al binario 6 della stazione di Santa Maria Novella da cui partirono i convogli. Presenti la vicesindaca Cristina Giachi, la vicepresidente della Regione Monica Barni, il sindaco della città austriaca Thomas Punkenhofer, la vicepresidente del consiglio comunale Donella Verdi, la consigliera Francesca Paolieri della Città Metropolitana. A coordinare l'evento Alessio Ducci, presidente di Aned di Firenze.

In quell'occasione furono strappati alla loro vita operai del Pignone, delle ditte laniere di Prato, delle vetrerie Taddei di Empoli, della Cartiera Cini, insieme a tanti giovani, antifascisti e artigiani che finirono nei campi nazisti.