Attualità

Gruppi Whatsapp di vicinato, cittadini entusiasti

Residenti e commercianti hanno accolto con interesse la nascita dei Comitati di vicinato che ufficializzano i gruppi già attivi in palazzi e strade

I fiorentini, residenti e commercianti, erano già presenti su Whatsapp, l'applicazione per la messaggistica istantanea audio e video, attraverso gruppi di palazzo o di strada e sembrano aver accolto con entusiasmo la nascita dei Comitati di vicinato che in un certo senso ufficializzano l'attività di monitoraggio digitale senza prevedere la presenza di sentinelle, sorveglianti speciali o ronde. Ogni gruppo comprenderà circa 150 persone tra le quali alcuni referenti che faranno un apposito corso di formazione tenuto dalla polizia municipale e serviranno da filtro per smistare le segnalazioni. Molti gruppi di vicinato hanno rilanciato sui social l'appello alla costituzione di un Comitato al fine di prendere parte all'iniziativa e si cercano i referenti di zona disposti a seguire il corso di formazione.

"Scambiarsi informazioni, osservazioni e segnalare problemi per aumentare gli occhi e la sicurezza del territorio" questo l'obiettivo dichiarato da Palazzo Vecchio che ha sottoscritto i primi protocolli con alcuni comitati. L’assessore alla sicurezza, Andrea Vannucci l'ha definita "un’arma in più per l’amministrazione per aumentare la percezione di sicurezza: i cittadini che aderiscono a questo progetto hanno formato un comitato e sono stati inseriti in un Gruppo Whatsapp dove scambiarsi informazioni utili senza cadere nei facili allarmismi. Ogni gruppo ha un referente che poi segnalerà le informazioni alla polizia municipale”. I protocolli che derivano da un’apposita intesa siglata in prefettura "potranno fornirci informazioni utilissime ad aumentare il controllo del territorio e a mirare meglio gli interventi” ha sottolineato Vannucci. 

Un'operazione geniale, se si dimostrasse funzionante, che forse non poteva prescindere dall'attivazione dei vigili di quartiere disposti nella precedente legislatura, e che potrebbe preludere ad una gestione domotica del quartiere con illuminazione a richiesta, raccolta dei rifiuti personalizzata, manutenzioni ordinarie a chiamata. Tutto raccolto e filtrato attraverso una Applicazione di comunicazione che aumenta esponenzialmente l'uso del telefono portando il call center nel terzo millennio.  

I facili allarmismi. Attraverso la digitalizzazione dei comitati Palazzo Vecchio potrebbe ottenere un risultato ulteriore al mero riscontro delle segnalazioni, ovvero intercettare il malumore che alberga sui social, responsabilizzando residenti e commercianti così da limitare la propagazione di immagini riferite ad episodi di degrado urbano che spesso sfuggono ad una valutazione obiettiva fino a confondersi con il classico modello fake news, utile al clickbait. 

Whatsapp potrebbe ritrovarsi così a fare "concorrenza" a Facebook ed a quei gruppi nati per monitorare strade ed interi quartieri, alimentati, moderati e gestiti dagli stessi cittadini.