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Golia o il terremoto, a vincere è il David

La scossa di magnitudo 3.9 non ha danneggiato la statua di Michelangelo e i Prigioni all'Accademia. Allo studio comunque un nuovo sistema antisismico

Il primo pensiero dopo la scossa che ieri ha fatto tremare Firenze è andato alle persone e agli edifici. Immediato, però, è stato anche quello rivolto alle opere d'arte custodite nei musei e nei palazzi fiorentini. 

Il David di Michelangelo è stato, ovviamente, tra queste. I controlli sono scattati subito e alla fine hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Il capolavoro di Michelangelo, con la sua possente armonia di marmo, ha resistito perfettamente al sisma di magnitudo 3.9 delle 18.53 che ha avuto epicentro a Castelfiorentino.

"E' tutto a posto, il David sta bene ed è in piedi, ci vuole altro per scuoterlo", ha detto la direttrice della Galleria dell'Accademia Cecile Holberg. La direttrice ha anche assicurato che  "nessun danno" è stato riscontrato anche nelle altre sale dove ci sono I Prigioni. 

In ogni caso la prevenzione non è mai troppa e in fondo non si è mai del tutto al sicuro. Ecco perché, ha aggiunto Holberg, è in fase di attuazione "il piano di rafforzamento antisismico a protezione del David: ne ho parlato con il ministro Franceschini, ne discuto frequentemente con specialisti di varie università e presto andrò a Los Angeles a discutere di questi argomenti all'Istituto Getty". 

Questo perché "al momento di sicuro c'è solo che servono molti approfondimenti: forse di un rafforzamento della base che sostiene il David potrebbe pure non esserci bisogno, mentre l'aspetto più importante potrebbe essere costituito dalla realizzazione di un piano di tutela antisismica complessiva per tutto il museo. Non ha molto senso proteggere singolarmente un'opera, se poi la casa che la custodisce le crolla addosso".