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Gli angeli che salvarono la sinagoga dal fango

In occasione dei cinquant'anni dall'alluvione di Firenze, una mostra propone gli arredi sacri ebrei che furono messi in salvo dalla furia del fiume

Si tratta per lo più di testi sacri e arredi di vario genere che il 23 ottobre saranno esposti nel complesso della sinagoga fiorentina. Nell'occasione sarà celebrato Luciano Camerino, uno dei protagonisti del salvataggio del prezioso tesoro. 

L'omaggio del presidente della comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida servirà per celebrare la sua vita. Camerino, sopravvissuto alla deportazione dopo il rastrellamento del 16 ottobre 1943 a Roma e al campo di sterminio, seppe dell'alluvione mentre si trovava nella Capitale dove la comunità ebraica romana organizzò squadre di soccorso.

Camerino ne faceva parte e raggiunse Firenze con uno dei camion di aiuti per gli alluvionati. Uno degli scopi della missione era salvare gli oggetti e gli arredi sacri per gli ebrei, travolti da acqua e fango nella sinagoga di via Farini: i libri della Torah, i Sefer Torah, tutti oggetti dal valore religioso inestimabile. Alla vista di quella devastazione ebbe un ictus che lo uccise il giorno dopo. 

Nel corso delle operazioni di quei giorni furono recuperati e portati a Roma circa 800 reperti tra volumi, registri e paramenti sacri. Molti anni dopo Renzo Funaro, vicepresidente delle fondazione beni culturali ebraici in Italia, si rese conto del valore inestimabile di quel materiale e per riportare alla luce quel patrimonio universale contattò le suore benedettine del Monastero di Santa Maria a Rosano, che si adoperano per restituire nuovamente quei capolavori alla loro città.