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"Gli affitti turistici sono di interesse pubblico"

La Commissione Sviluppo economico di Palazzo Vecchio ha approvato all'unanimità una risoluzione sulla regolamentazione degli affitti a breve termine

Per regolamentare il fenomeno degli affitti turistici la Commissione Sviluppo economico del Comune di Firenze ha votato un atto all'unanimità facendo appello alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo ed al Governo italiano affinché possano essere adottati nuovi provvedimenti normativi.

La risoluzione che parte dal Comune di Firenze chiede di "Regolamentare il fenomeno delle locazioni brevi, airbnb e le altre piattaforme online, a livello nazionale con un intervento dell'Europa e del governo nazionale italiano". "Firenze si propone come città capofila a livello europeo perché le locazioni brevi siano regolamentate tenendo presente l'interesse pubblico e non preda di un far west normativo. Non a caso, la nostra città insieme a Bologna e ad altre città europee, si è già fatta promotrice per l'Italia di un gruppo di lavoro che è stato istituito per occuparsi proprio di questi temi" ha spiegato il presidente della commissione Enrico Conti.

La risoluzione andrà al voto del consiglio comunale e invita "la Commissione Europea e il Parlamento Europeo ad occuparsi di questo tema aggiornando, per quanto necessario, la direttiva sul mercato interno e quella sul commercio elettronico, in modo da costituire un quadro normativo chiaro e certo per gli interventi legislativi nazionali" ed "il Governo italiano a emanare i decreti attuativi del Decreto Crescita emanato lo scorso aprile, che consentano di attuare la previsione dell'obbligo di inserire, in ogni pubblicizzazione dell'alloggio per locazioni brevi, il codice identificativo assegnato dai comuni in modo tale che questi ultimi possano svolgere on line i controlli previsti".

Intanto nelle scorse settimane il Comune di Firenze ha disposto l'aumento della imposta di soggiorno che rischia di colpire le soluzioni di maggiore risparmio non potendo superare l'importo massimo previsto ed anche per questo c'è stata la proposta di sfondare il tetto dei 5 euro applicati al momento alle strutture di lusso, così da rendere maggiormente equilibrata la tassazione.