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Gli affitti non calano e gli inquilini non pagano

"Siamo al profondo rosso" così la segretaria del Sunia Toscana commenta la crisi del mercato immobiliare che sta travolgendo il capoluogo

Gli inquilini le hanno provate tutte ma i proprietari degli appartamenti non ne vogliono sapere di trattare i canoni di affitto, a raccontare la situazione del mercato immobiliare è Laura Grandi, segretaria del Sunia Toscana e Firenze.

Come definirebbe la crisi che stanno attraversando le persone in affitto?

"Siamo al profondo rosso. Nell'ultimo periodo abbiamo registrato un drastico cambio di marcia che ci preoccupa molto. Mentre l'anno scorso abbiamo avuto delle risposte davanti alla richiesta di contrattazione dei canoni arrivando a riduzioni del 30 e 40 per cento dell'affitto mensile, negli ultimi mesi abbiamo avuto un aumento di persone in difficoltà e la chiusura di ogni trattativa".

Di quale percentuale stiamo parlando?

"Non c'è una percentuale. Alle richieste che abbiamo fatto ai proprietari di ridurre l'affitto non abbiamo ricevuto neppure una risposta positiva. Siamo in una situazione delicata che non è facile da interpretare".

Ma le persone riescono a pagare i canoni pattuiti?

"Le famiglie sono arrivate al limite per far quadrare i conti, o pagano la casa o fanno la spesa. Sono demotivate e hanno persino rinunciato a chiedere di ridurre il canone di affitto visto che i proprietari non hanno alcuna intenzione di trattare".

Qual è il risultato?

"Le famiglie non riescono a sostenere neppure una parte dell'affitto e così hanno smesso di pagare. Al tempo stesso sono aumentate le morosità per quanto riguarda le utenze perché abbiamo molti assistiti che hanno smesso di pagare anche le bollette di acqua, luce e gas".

I proprietari degli appartamenti affittati a breve termine hanno cambiato mercato e contratti di affitto?

"Abbiamo riscontrato che alcuni proprietari che facevano locazioni ad uso turistico sono passati a contratti transitori quindi sempre di breve durata e non ad uso abitativo del tipo 3 più 2 anni o 4 più 4 anni". 

Qual è il giudizio complessivo sulla situazione?

"Stiamo vivendo una terza ondata, perché per noi questa è la terza ondata di crisi, che è persino peggio delle precedenti. Emerge ancora di più il disagio sociale con gli inquilini che sono rassegnati al punto di aver smesso di pagare tutto per arrivare a fine mese e con i proprietari che sono arroccati. Siamo abituati ad affrontare situazioni di povertà e di morosità ma devo dire con grande sincerità che siamo molto preoccupati".