Momenti di tensione alla marcia della 'Firenze Antifascista' nel giorno della Festa della Liberazione. A farne le spese è stato un giornalista del Corriere Fiorentino, che ha ricevuto insulti e almeno una spinta. Non solo, qualcuno ha anche tentato di oscurare l'obiettivo della sua telecamera. A quanto pare a scatenare la reazione di alcuni giovani che partecipavano al corteo è stato quanto scritto nei giorni scorsi riguardo alla manifestazione in Oltrarno. Lo stesso che anche l'anno scorso finì al centro delle polemiche per le scritte offensive vergate sui muri di alcuni palazzi. Per quegli atti vandalici alcuni anarchici furono denunciati.
Al cronista è arrivata la solidarietà dell'Ast, l'Associazione Stampa Toscana e del comitato di redazione del quotidiano che in una nota ha detto: "Chi aggredisce i giornalisti è l'antitesi dell'antifascismo".
"La libertà di stampa, che è libertà di cronaca e di critica, non è minacciata solo in alcune zone calde del mondo - ha scritto l'Ast in una nota - ed è inaccettabile che a un giornalista venga impedito di svolgere il proprio lavoro addirittura a Firenze. L'Ast chiede anche al sindaco, Dario Nardella, di intervenire presso gli organizzatori della manifestazione".
Dal canto suo il sindaco ha espresso la solidarietà sua e dell'amministrazione comunale nei confronti del cronista condannando la vicenda e bollandola come "un atto molto grave, una vera e propria minaccia alla libertà di stampa. Non é accettabile che a Firenze, come da nessun'altra parte, un giornalista non venga messo in condizione di svolgere il proprio lavoro, esercitando il diritto di cronaca e di critica" "Un giornalista nello svolgere la propria professione deve essere libero di fare domande e raccontare i fatti senza il timore di ritorsioni - ha concluso il sindaco - Il diritto di cronaca così come di critica fanno parte della democrazia e vanno rispettati"