Lavoro

Gilbarco, Fiom ed Rsu: "70 posti a rischio"

La Fiom Cgil e la Rsu hanno proclamato lo stato di agitazione e fatto appello a Regione Toscana e Confindustria contro il rischio di esuberi

Decine di esuberi nello stabilimento Gilbarco di Firenze, è la denuncia della Fiom che ha proclamato lo stato di agitazione con un appello a Regione Toscana e Confindustria.

Nello storico stabilimento di via de’ Cattani a Firenze, Gilbarco occupa 167 dipendenti più alcune decine tra lavoratori interinali e consulenti. Gilbarco Italia S.r.l. fa parte insieme alla capogruppo Gilbarco Veeder-Root della multinazionale americana Vontier, leader nella distribuzione e produzione di attrezzature per le stazioni di rifornimento carburanti, come pompe di benzina, centraline e sonde di livello per le cisterne, oltre a terminali per le casse di pagamento anche in self service.

Fiom CGIL Firenze, Prato, Pistoia e la RSU hanno spiegato in una nota "L'azienda ha anticipato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la volontà di effettuare in tempi brevi una grande riorganizzazione a livello internazionale che sul territorio fiorentino comporterebbe circa 70 esuberi tra lavoratori diretti e interinali. Si tratta di una decisione inaccettabile che non trova alcuna giustificazione. L'azienda non è assolutamente in crisi, e tale riorganizzazione risponde ancora una volta esclusivamente alla volontà di aumentare i margini di profitto. Dopo l'assemblea dei lavoratori è stato proclamato lo stato di agitazione ed è stato chiesto un incontro urgente all'unità di crisi della Regione Toscana per illustrare la situazione e chiedere anche un intervento delle istituzioni. Anche Confindustria Firenze, a cui Gilbarco è storicamente associata, deve svolgere un ruolo attivo per evitare che nel territorio si verifichino ennesime ripercussioni occupazionali". 

Fiom CGIL Firenze, Prato, Pistoia e la RSU "metteranno in campo tutte le azioni necessarie per convincere l'azienda a non procedere con il preannunciato piano di riorganizzazione che ridimensionerebbe il sito di Firenze e metterebbe a rischio decine di posti di lavoro" conclude la nota.