Attualità

Terre e rocce da scavo possono contenere amianto

Scienziati riuniti a Firenze hanno discusso della composizione delle terre sottolineando le criticità che si nascondo dietro piccole e grandi opere

Il sottuosuolo può contenere rifiuti pericolosi, per questo motivo è importante analizzarlo e studiare preventivamente un piano di gestione che affronti tutte le problematiche legate agli imprevisti che si possono verificare durante i lavori. Un convegno scientifico che si è concluso oggi nell’Aula Magna dell’Università di Firenze ha riacceso l'attenzione su un argomento di stringente attualità nel panorama normativo, tecnico e scientifico che ha subito una recente evoluzione dovuta alle grandi opere, ma che è all'attenzione internazionale anche in funzione della tutela ambientale e dello sfruttamento sostenibile del territorio. 

I fiorentini hanno sentito parlare negli ultimi anni di "caratterizzazione" delle rocce, questo perché la non contaminazione dei residui scavati può essere verificata solo attraverso il campionamento e l'analisi del terreno scavato. Un tema scottante finito in prima pagina con le notizie riguardanti le grandi opere, ma lasciato spesso al dibattito politico e civico prima ancora che scientifico. Per la prima volta, invece, il mondo scientifico, quello professionale e degli enti di controllo, ha analizzato l’argomento dell’applicazione della normativa ai casi delle terre e rocce da scavo, "in cui possono essere presenti minerali contenenti amianto naturale e metalli pesanti in genere, che richiedono studi e pianificazione preventiva, anche per valutare le misure di precauzione da adottare per la loro inertizzazione" come hanno spiegato gli esperti a Firenze. Le problematiche in discussione al convegno si sono focalizzate sulla gestione delle terre e rocce da scavo e rifiuti, sia nei grandi cantieri di scavo e di demolizione sia in opere di dimensione ridotta.

Durante gli incontri è stata evidenziata "l’importanza delle recenti linee guida del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e dopo 15 anni si è discusso, del Decreto Ministeriale numero 46 del primo marzo del 2019, molto atteso dal mondo scientifico ed economico, che regolamenta gli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento". La giornata si è focalizzata oltre che sugli aspetti normativi anche, e soprattutto, sui dettagli tecnici e scientifici per la determinazione analitica sia dell’amianto sia dei metalli pesanti e mercurio in contesti sia antropici che naturali. Nel corso della giornata è emerso il ruolo fondamentale del geologo come figura di riferimento nella progettazione della corretta gestione delle terre e rocce da scavo, in particolare nell’ottica della definizione della sorgente di provenienza dei contaminanti sia naturali che antropici.