La Galleria dell'Accademia riparte dagli strumenti musicali. Attualmente chiusa, dietro le quinte si lavora per riaprire il dipartimento dedicato. Da lunedì 22 partono i cantieri per l'apertura di una porta che metterà in comunicazione gli ambienti delle sale dedicate alle mostre temporanee con il dipartimento degli Strumenti Musicali.
Aspettando di poter riaprire al pubblico: ''Siamo pronti ad accogliere il nostro pubblico e non vediamo l'ora di farlo - sottolinea Cecilie Hollberg, direttore del museo - ma in questa attesa forzata, a causa delle disposizioni dovute alla pandemia, non ci fermiamo e ci stiamo preparando per rendere ancora più funzionale il nostro museo. Stiamo realizzando un nuovo percorso di visita che dalle stanze che adesso accolgono i dipinti dei maestri del Quattrocento e del primo Cinquecento, prima nella Sala del Colosso, conduce direttamente al dipartimento degli Strumenti Musicali, grazie a un varco che stiamo ripristinando".
Il dipartimento degli Strumenti Musicali, inaugurato nel 2001 e non visibile ormai da quasi un anno, ospita la collezione del conservatorio Luigi Cherubini di Firenze con circa cinquanta strumenti musicali provenienti dalle collezioni private dei granduchi di Toscana, i Medici e i Lorena, databili tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX. La collezione annovera eccellenze come la viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, entrambi parte del quintetto realizzato nel 1690 per il Gran Principe Ferdinando de' Medici, un violoncello Niccolò Amati del 1650, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano, entrambi costruiti da Bartolomeo Cristofori.
Un pezzo unico nel suo genere è il Salterio, costituito in tutte le sue parti da qualità diverse di marmo. In queste sale sono esposti anche dipinti di autori come Anton Domenico Gabbiani e Bartolomeo Bimbi, che rappresentato la vita musicale alla corte in quegli stessi anni. Generalmente è possibile ascoltare i suoni degli strumenti musicali esposti attraverso delle postazioni multimediali, ma al momento, causa Covid, si possono apprezzare attraverso il sito della Galleria.