Cronaca

Frode milionaria, sigilli a un noto ristorante

C'è anche un famoso locale del centro di Firenze tra i beni sequestrati dalla finanza al termine dell'operazione 'Rosa dei venti'. Quattro gli arresti

Ammonta a 18 milioni di euro il valore dei beni finiti sotto sequestro alla fine dell'operazione condotta dai finanzieri di Pontassieve che ha fatto finire in manette quattro persone, Tullio Rettino, 62 anni, di origine napoletana ma residente a Firenze, considerato l'ideatore e l'organizzatore della truffa, Luca Porta, 39 anni, anche lui napoletano e residente a Casoria e Luigi Esposito, 52 anni, sempre di Casoria. Una quarta persona, di 59 anni, anche lui napoletano, non è stato ancora arrestato perché si trova all'estero.

Oltre a denaro, quote societarie e auto, sono stati sequestrati anche beni immobili. Tra questi, anche il ristorante di via del Proconsolo, a pochi passi dal duomo di Firenze, già affidato dal giudice a un amministratore.

Le indagini della finanza, iniziate nel 2013, hanno fatto emergere una galassia di imprese con nomi ispirati alla marineria a cui l'azienda madre, fiorentina e specializzata nei servizi di pulizia e facchinaggio, subappaltava i lavori a prezzi che sbaragliavano la concorrenza. Le imprese erano gestite da prestanome e in alcuni casi da persone sotto falsa identità che prima accumulavano debiti fiscali e contributivi e poi trasferivano la propria sede nel napoletano facendo perdere le proprie tracce oppure fallendo e cessando l'attività.

La frode fiscale accertata dagli uomini della guardia di finanza di Pontassieve, guidati dal luogotenente Luigi Cioffi, è pari a circa 107 milioni di euro.